Dal voto referendario può arrivare un segnale, al di là del quorum

Contributo di Marco Giordani al convegno “Le ragioni del Sì e del No”


Senza nasconderci dietro un dito, dobbiamo prendere atto che ben difficilmente questo referendum raggiungerà il quorum.

Sento al contempo diversi politici che lo dichiarano come un “segnale per il Parlamento”; anche Sabino Cassese ne parla come “sollecitazione al Parlamento”.

Interpretare un referendum non per la norma che modifica o abroga ma come “segnale” non è una novità; ad inaugurare questo aspetto credo siano stati i referendum sul Nucleare del 1987.

Personalmente questo non è nelle mie corde e non mi ci sono mai adattato, tuttavia in questo caso un segnale, VOLENDO, credo sia ricavabile anche nella probabile situazione di non raggiungimento del quorum.

Ciò è dato dall’abbinamento alle elezioni amministrative, che si terranno in tutta Italia, in comuni grandi e piccoli, del nord e del sud, coinvolgendo mille comuni e 9 milioni di elettori.

Non è usuale che referendum si svolgano in abbinamento a delle elezioni. Accadde nel 2009, abbinando (però al turno di ballottaggio) tre referendum sulla legge elettorale.

Allora l’abrogazione di parti del Porcellum ebbe a livello nazionale il 23% di affluenza ed il 77% di sì.

Si diede allora per scontato, così come in altri referendum che i Sì preponderassero a causa della scarsa partecipazione. Ma è così? No!

Sono andato a vedere cosa accadde in grandi città in cui si votò al ballottaggio: a Firenze si ebbe il 59% di affluenza. I votanti al referendum furono meno, il 48% ma con la stessa percentuale nazionale 77% di Sì. A Bologna il 62% al ballottaggio e 53% al referendum, 77% di Sì. A Padova affluenza 65%, per il referendum 51%, Sì al 74%. A Bari, 60% di affluenza, 54 al referendum, 76% di Sì.

Non so se questa coincidenza tra il Sì nazionale ed il Sì dove la gente vota avverrà anche stavolta. Sarebbe però importante, per afferrare il SEGNALE, non fermarsi nei commenti alla scarsa affluenza nazionale, ma estrapolare i dati dei comuni in cui si sarà votato per le amministrative.

Nel frattempo ne dovrebbe derivare che le forze politiche che veramente vogliano ottenere qualcosa da questo referendum debbano fare campagna soprattutto qui, dove si vota. Cosa che però…

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