Se del carcere “non si sa di che”, occorre un Garante Comunale.

In questi giorni è apparsa sulla stampa locale una notizia che riguarda il carcere, dove dei detenuti, evidentemente come protesta, hanno fatto difficoltà a rientrare in cella; “rientrare” perché ricordiamo che a Rieti per la maggior parte della giornata si è liberi di muoversi all’interno della sezione e che questa cosiddetta “vigilanza dinamica” serve anche a sopperire al difetto dei 3mq a disposizione di ogni detenuto.

Incuriosita dal fatto che diverse testate esordissero con “A distanza di pochi giorni”, e non avendo letto nulla di recente, Sabina Radicale ha cercato altre notizie che ci fossero sfuggite.
Intanto, la sorpresa nel verificare che una testata parlava di “ulteriori momenti di tensione”, mentre altre di “ulteriore atto di devastazione”.

Non trovando nella stampa locale le notizie di qualche giorno prima, siamo andati alla fonte, e cioè al sindacato di polizia penitenziaria da cui arrivava la notizia (come tutte quelle sul carcere reatino).

Sulla sua pagina FB regionale abbiamo in effetti trovato la seguente notizia, del 24 settembre:
“Rieti. Oggi detenuto sale sul tetto per qualche ora per protesta non si sa di che. La mediazione della Polizia Penitenziaria e di alcuni suoi compagni lo ha riportato a rientrare fortunatamente senza conseguenze.”

A parte la confusione del lettore che oggi leggeva riferimenti a qualcosa che non gli era stato precedentemente riportato (e per di più non capendo se ci fosse stata tensione o devastazione) ci vogliamo concentrare su questo precedente fatto.

Un episodio in cui ancora si è manifestata una protesta. Ora, non spetta certo ad un sindacato di polizia penitenziaria di informare sui motivi della protesta di detenuti; tuttavia non può non colpire il “non si sa di che”, espressione che rende ancora più urgente che l’occhio sul carcere e la voce dal carcere non sia solo sindacale, che legittimamente non ha interesse a capire “di che” (anche se siamo sicuri non sia così per i singoli agenti).

Un’altra occasione insomma in cui si rende manifesta la necessità che l’Amministrazione Comunale dia corso al bando per la individuazione di un Garante dei Diritti delle Persone Private della Libertà Personale (definizione che ricordiamo include anche gli internati nella REMS di Rieti, a gestione ASL ma per cui lo stesso sindacato penitenziario lamentava/denunciava la gestione nei fine settimana).