[Marco Giordani] Eccoci di nuovo con Raoul Ferzi, il nostro concittadino (“tota sabina civitas”) che ha passato a Kyiv il 9 maggio, giornata dell’Europa. Ci eravamo sentiti prima della partenza. Cosa ci riporti dal tuo viaggio?
[Raoul Ferzi] Eccoci qui; sì, tornato in Italia.La mia visita a Kyiv è stata davvero intensa, ho potuto toccare con mano e vedere personalmente l’aria che si respira nella città. Una città che nonostante la continua minaccia di essere bersagliata dal criminale Vladimir Putin, riesce comunque non solo a ricavare il suo spazio ma a vivere nel miglior modo possibile. I cittadini portano un fardello pesantissimo, nonostante ciò cercano al meglio delle loro possibilità di vivere e creare un futuro migliore per tutti.
Cosa avete visto e fatto?
Insieme al gruppo di Italiani ho potuto vedere, accompagnati dal sindaco di Irpin, l’impatto che l’invasione su larga scala del 2022 ha avuto. Inoltre abbiamo potuto vedere e ascoltare le testimonianze dell’evacuazione e della difesa della città, e di come grazie al supporto di diversi paesi dell’Unione Europea come Irpin stia rinascendo.
Ricordiamo che Irpin, cittadina di 65mila abitanti a 10 km dal Piazza Maidan di Kyiv, fu occupata dai russi per un mese, ad inizio aggressione. E in città, a Kyiv?
Poco prima della manifestazione inoltre abbiamo visitato il luogo dell’impatto di un missile balistico il 24 Aprile su Kyiv. Di come una normalissima zona residenziale sia stata vittima della ferocia barbarica di un folle dittatore. Il dolore ancora fresco nelle menti dei vicini. Non ho potuto non abbracciare un signore che abitando nel quartiere ha voluto condividere con noi tutti il suo dolore; il nostro dolore.

Poi la manifestazione “ufficiale”. Ho visto che le sue immagini con vostre interviste sono state trasmesse dal TG Ucraino
Sì, venerdì 9 siamo stati poi presenti in piazza Maidan per ricordare che il cuore Europeo in questo momento si trova a Kyiv, dove ogni giorno militari e civili muoiono per ideali di libertà e fratellanza sulla quale l’Unione è stata fondata. Hanno partecipato diverse associazioni, figure politiche sia italiane che ucraine e vi è stata una commemorazione di un italiano caduto in Ucraina come volontario.
Il Presidente del Consiglio Meloni quasi due anni fa nel famoso tranello telefonico, parlò di “stanchezza sull’Ucraina” da parte dei leader europei. Sarà perché Starmer e Merz sono nuovi, ma i leader europei a Kyiv il giorno dopo della vostra manifestazione non mi sono sembrati così stanchi. E neppure, da quanto ho letto dai vostri messaggi, il popolo ucraino…
Suggerire un concetto del genere manca di rispetto al sacrificio costante che il popolo ucraino paga ogni giorno, dai caduti in combattimento alle vittime civili. Questa tipologia di discorso purtroppo tende ad avere terreno fertile specie in Italia dove la propaganda russa ha radici ben salde. I “volenterosi” sanno bene quanto sia importante l’Ucraina. Quello che ho potuto sentire dagli ucraini è la volontà cogente di un popolo di far parte della nostra grande famiglia europea, senza dover subire le vessazioni di chi non vuole accettare l’autodeterminazione di un popolo.
Immagino che continuerà il tuo impegno…
Posso solo dire che personalmente la volontà di poter tornare è presente sin dal primo momento che ho rimesso piede in Italia; nella speranza di poter organizzare e coordinare altre manifestazioni e aiuti per un popolo fratello.
2 con volontario della legione georgiana, mutilato

3 missile balistico il 24 Aprile su Kyiv
