Firme per liste: Comune e Provincia possono rimediare al deficit di democrazia? – 18/12/2012



Lunedì sera il consiglio dei ministri ha salomonicamente disposto che per questa volta, per presentarsi alle elezioni, occorrerà solo la metà delle firme; firme che sono da raccogliere, autenticate da chi è autorizzato a farlo, entro un mese dalla data delle elezioni, che ancora non si sa quando saranno. I radicali da sempre denunciano questa iniquità del sistema elettorale partitocratico, con il quale il Regime pretende la autenticazione senza renderla possibile a chi non è organicamente "dentro" al Sistema (nel mentre il meccanismo comunque provoca turpitudini come quelle che ebbero protagonisti Formigoni o Alfredo Milioni).

Questa volta poi, il Regime sta raggiungendo il massimo della illegalità, con la mancanza di una data, la indisponibilità dei moduli, l'annuncio fino all'altro ieri di una diversa legge elettorale, l'annullamento di ogni spazio di tribuna RAI pur dovuto per legge; anche se non va taciuto l'impegno finalmente assunto dal governo per garantire il diritto di voto ai detenuti. Il dimezzamento delle firme non è in realtà dovuto ad una presa d'atto della illegalità ed anti-democrazia di prassi e leggi, ma principalmente alla paura della reazione dei fan della lista di Grillo; il quale peraltro è così occupato a compiacersi di sé, da ignorare o tacere al suo popolo di come il problema esista da sempre.

I radicali non si limitano a denunciare, ma da anni fanno delle proposte alternative o che almeno consentano al meccanismo di funzionare, come quella di un Albo degli Autenticatori, che regolamenti e diffonda la possibilità per i dipendenti di Comune, Provincia, Tribunale, di essere delegati a questo servizio, svolgendolo per la cittadinanza a prescindere dalle "amicizie politiche". Questo il senso dei recenti appelli di Mario Staderini, segretario di Radicali Italiani: al Consiglio dei Ministri per questo Albo, a Beppe Grillo per un Firma Day unitario di tutte le liste che ne hanno bisogno. Non ci facciamo illusioni su queste proposte.

In particolare, al Consiglio dei Ministri, Staderini diceva: «è evidente che in assenza di interventi straordinari che ripristino la legalità, l’onere della raccolta firme, qualunque sia il loro numero, risulterà uno strumento per impedire l’accesso alle elezioni nella consapevolezza delle istituzioni deputate a garantire la regolarità del procedimento elettorale».

Come radicali, però, abituati a cercare frammenti di legalità dove possano esistere ed essere attivati, rivolgiamo un appello urgente, innanzitutto ai nostri consiglieri comunali, provinciali, perché si rendano pubblicamente disponibili, per tutti, a questo servizio di democrazia.

Ma soprattutto a Sindaco, Sindaci e presidente della Provincia perché rivolgendosi ai propri dipendenti ne incoraggino e facilitino la disponibilità: insomma, dare vita con urgenza ad un (informale) Albo degli autenticatori. Non fosse altro perché sarebbe bello se di Rieti si potesse parlare, per una volta, per una “prima” dei diritti di democrazia.

Marco Giordani – segretario Sabina Radicale

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