In merito alla manifestazione indetta dal comitato "Salviamo il Marini", Sabina Radicale ne condivide la critica ad un modello organizzativo sanitario romano-centrico che ci sembra opposto ad una assistenza territoriale e domiciliare di cui la nostra provincia, per la sua conformazione territoriale e di popolazione (anziana e al contempo a notevole variazione stagionale) può essere un prototipo.
In merito alla manifestazione indetta dal comitato "Salviamo il Marini", Sabina Radicale ne condivide la critica ad un modello organizzativo sanitario romano-centrico che ci sembra opposto ad una assistenza territoriale e domiciliare di cui la nostra provincia, per la sua conformazione territoriale e di popolazione (anziana e al contempo a notevole variazione stagionale) può essere un prototipo.
La necessaria riduzione dei costi deve venire da una vera razionalizzazione, non da una pura riduzione dei servizi. Ma la verità è che non abbiamo letto di una analisi di quali sono le specificità di una assistenza in Sabina, che non può essere la miniaturizzazione di quella romana; né abbiamo letto di costi e benefici economici del piano. Per questo, auspichiamo che la manifestazione richieda per la Sabina quegli Stati Generali della Sanità che Emma Bonino aveva promesso per il Lazio.