Quest’anno ci troveremo a votare insieme per politiche e regionali. Sono due sistemi molto diversi, ma che hanno delle similitudini perché presentano dei simboli collegati a dei nomi: il candidato uninominale per le politiche, il candidato presidente per le regionali.
Non c’è ancora sufficiente informazione su come si possa esercitare il voto per le politiche. Per l’esercizio di voto due saranno le differenze: che alle regionali si possono esprimere preferenze e che alle politiche non è possibile il voto disgiunto (cioè ad un candidato ed ad una lista che non gli è collegata).
Quello che voglio spiegare è però perché, qui a Rieti, non abbia alcun senso pratico disgiungere il voto per le regionali, qualora con ciò si voglia sostenere la elezione di un certo candidato consigliere.
Il motivo è che, come ho avuto già occasione di spiegare, a Rieti verrà eletto un solo consigliere regionale, quello della lista più votata della coalizione vincente a livello regionale. La conseguenza è che (sono solo esempi!) se ci fosse qualcuno che auspicasse Petrangeli come consigliere regionale ma preferisse Pirozzi come presidente, questo elettore non potrebbe vedere mai soddisfatte entrambe le opzioni espresse con il voto disgiunto. Di più: renderebbe più debole in Consiglio il presidente che ha scelto, qualora questi vincesse.
Il voto disgiunto è una ottima cosa, che manca alla legge elettorale nazionale e la rende davvero brutta. Esso verrà usato per le regionali (non credo molto in questa elezione) ma ha senso solo per le altre province, che possono eleggere consiglieri fuori dal premio di maggioranza (ex listino bloccato). Non a Rieti.
Credo che nella prossima legislatura regionale bisognerà chiedere una legge elettorale più rispettosa dei territori (anche le altre province sono stati, anche se diversamente, penalizzati).
Nel frattempo credo sia meglio, anche per non confondersi tra le tre schede, dare il solo voto al simbolo; per le regionali si potrà poi esprimere la preferenza per uno/a o entrambi (sic!) i candidati.