Stalinismi e squadrismi in campagna elettorale: Sabina Radicale ne chiede conto a Rifondazione e PD

A Fara in Sabina si sta assistendo ad una buona campagna elettorale, soprattutto grazie ai media che stanno dando una copertura abbastanza equilibrata delle posizioni dei contendenti, i cui diversi progetti cominciano ad essere comprensibili ai cittadini che vogliano informarsi; molto apprezzabile in particolare la trasmissione di confronto tra i candidati trasmessa su TCL e che si può rivedere sul sito internet di FaraVirtuosa.

A Fara in Sabina si sta assistendo ad una buona campagna elettorale, soprattutto grazie ai media che stanno dando una copertura abbastanza equilibrata delle posizioni dei contendenti, i cui diversi progetti cominciano ad essere comprensibili ai cittadini che vogliano informarsi; molto apprezzabile in particolare la trasmissione di confronto tra i candidati trasmessa su TCL e che si può rivedere sul sito internet di FaraVirtuosa.

Purtroppo però, forse proprio per lo svilupparsi troppo aperto del confronto elettorale, si sono verificati comportamenti incresciosi da parte di forze politiche facenti parte della lista che teoricamente dovrebbe essere quella più serena, e cioè quella che ripropone il sindaco uscente. Ci riferiamo in particolare a due episodi. Il primo riguarda le dichiarazioni di un assessore uscente, esponente della lista e dirigente locale di Rifondazione Comunista. Egli, tra le altre opinabili ma lecite affermazioni, ha accusato FaraVirtuosa di "essere nata con la benedizione dei vertici della destra provinciale".

Come Sabina Radicale siamo direttamente toccati da questa affermazione perché proprio alla nascita del progetto della lista abbiamo partecipato, quando nel novembre scorso analizzando la situazione che si prospettava a Fara convenimmo che una alternativa andava creata e che Paolo Campanelli potesse esserne l'aggregatore. Per questo, ci aspettiamo da parte della Federazione Provinciale di Rifondazione Comunista una "autocritica" (come si diceva una volta negli ambienti stalinisti) per questa affermazione tanto infame quanto infondata lanciata da un suo dirigente; si prenda pure questa nostra come una richiesta da gente poco avvezza al savoir faire politico, ma crediamo sia la base minima per un rapporto tra forze politiche.

Il secondo episodio è relativo alle affissioni; le affissioni sono importanti, perché non tutti leggono i giornali, e comunque candidati e simboli debbono essere conosciuti. Fara Virtuosa ha già dato conto di diverse irregolarità, sia da parte del Comune che delle liste; sono, comprensibilmente, tutte illegalità (via trucchi o prepotenze) volte al successo elettorale tramite propri manifesti.

Al di fuori di questo schema è però quello che ci si è trovato davanti il Primo Maggio: manifesti elettorali di Fara Virtuosa, naturalmente affissi regolarmente, coperti da quello non elettorale, ma celebrativo del Primo Maggio e della Costituzione, distribuito dal PD nazionale: "Art.1 L'Italia è una Repubblica democratica fondata sul lavoro. Punto".

Anche su questo, vorremmo sentire la voce del Coordinamento Provinciale del PD, che stigmatizzi l'episodio. Tanto più che crediamo che questa, che non esitiamo a definire prepotenza squadrista, abbia sporcato non solo lo spazio di propaganda altrui, conculcando diritti elettorali che sono diritti civili, ma anche la nostra Costituzione usata come manganello. (Punto).

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