Sulla Bozza di Statuto Comunale di Rieti – lettera ai consiglieri comunali

L’Associazione Sabina Radicale ha esaminato la bozza di Statuto in discussione presso il Comune di Rieti, per dare un nostro contributo, che offriamo ai consiglieri comunali ed ai cittadini.
Nel poco tempo a disposizione ci siamo concentrati sul capitolo del Decentramento, che comprende gli Istituti di Partecipazione, le Consultazioni Popolari, il Diritto di Accesso ed Informazione.

Con osservanza
Ciro D’Ambrosio – membro della segreteria di Sabina Radicale
Marco Giordani – segretario di Sabina Radicale

L’Associazione Sabina Radicale ha esaminato la bozza di Statuto in discussione presso il Comune di Rieti, per dare un nostro contributo, che offriamo ai consiglieri comunali ed ai cittadini.
Nel poco tempo a disposizione ci siamo concentrati sul capitolo del Decentramento, che comprende gli Istituti di Partecipazione, le Consultazioni Popolari, il Diritto di Accesso ed Informazione.

Con osservanza
Ciro D’Ambrosio – membro della segreteria di Sabina Radicale
Marco Giordani – segretario di Sabina Radicale


In merito al capitolo sul Decentramento della Bozza di Statuto Comunale, Sabina Radicale:

apprezza:

  • la completezza dello statuto, e la esplicita dettaglio per importanti strumenti di partecipazione, come petizione (200 elettori), l’azione popolare, le proposte di delibera e di revoca (800 elettori).
  • la estensione dell’accesso alla proposta di delibera ai cittadini stranieri.
  • la estensione delle tipologie di referendum, rispetto al solo consultivo del vecchio statuto, anche all’abrogativo ed al propositivo

altresì, ritiene:

  • eccessivamente stringente il limite temporale della raccolta firme di 60 giorni dalla prima sottoscrizione; altri Statuti prevedono termini più ampi (ad esempio 120 giorni per Milano).
  • del tutto inappropriato un controllo “politico” del quesito referendario da parte della Conferenza dei capigruppo; analoghi Statuti Comunali (ad esempio quello di Milano) prevedono un Collegio di Garanti, pure eletto dal Consiglio.
  • inaccettabile (perché pressoché inattuabile) la condizione che quanto proposto non comporti spese; sempre lo Statuto di Milano prevede che in caso di maggiori spese o minori entrate, sia indicato il costo presunto e la modalità di copertura di massima.
  • ambigua la definizione di “interesse collettivo” come condizione per l’ammissibilità del referendum ed invita alla rimozione della condizione.
  • non appropriata la clausola di “segreto” applicabile ad atti amministrativi dell’amministrazione (Art.29. comma 1, capo f)

auspica:

  • la eliminazione o sensibile riduzione del quorum per la validità del referendum (attualmente il 50% +1 degli aventi diritto); un tale quorum, considerata la fisiologica sempre maggiore astensione (appena il 65% alle ultime elezioni regionali, anche meno al ballottaggio nelle ultime provinciali; entrambe votazioni con una scelta tra due opzioni) rischia di rendere inutilizzabile questo strumento, vanificando lo sforzo dello Statuto nel predisporre strumenti per avvicinare il cittadino alla partecipazione. Lo Statuto di Milano prevede quorum del 30% e del 40% a seconda del tipo di referendum.
  • l’inserimento nello Statuto dei principi generali di una Anagrafe Pubblica degli Eletti e Nominati, da dettagliarsi in un distinto Regolamento Attuativo.

infine, invita la Commissione Statuto:

  • a dare una data certa per l’adozione del regolamento per la partecipazione.
  • a predisporre, nella mora dell’adozione del suddetto regolamento, un regolamento provvisorio, che consenta l’uso immediato da parte dei cittadini di questi strumenti di partecipazione, peraltro prescritti ed attesi sin dal 2000.

NUOVO STATUTO COMUNE DI RIETI APPROVATO CON DELIB. C.C. N. 57 DEL 13-10-2011

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