di Gianfranco Paris
di Gianfranco Paris
I cento giorni sono nell'immaginario politico corrente il periodo di “luna di miele” concesso dagli elettori a tutti coloro che vengono eletti. Dopo di quel periodo comincia normalmente la prosa di tutti i giorni, quella della realtà che si distacca dalla poesia delle promesse elettorali. Nel caso di Renata Polverini questa regola non è stata rispettata. Niente luna di miele, è successo come quegli sposi che litigano durante il pranzo di nozze e finisce con la baruffa tra i parenti della sposa e quelli dello sposo.
Ho visto un film una volta nel quale la sposa durante il pranzo di nozze va nella toilette dove l'attende l'amante per l'ultima sveltina prima della “consumazione”. Viene scoperta dal fratello dello sposo e figuratevi come va a finire! A Renata Polverini è andata anche peggio. I guai sono cominciati ancor prima di essere eletta, con la mancata presentazione della lista del PDL di Roma. La sua elezione ha lasciato a bocca asciutta tutti i romani del PDL che ambivano allo stipendio di consigliere regionale e che comunque avevano concorso alla sua elezione.
Così appena eletta si sono messi in attesa di compensazione. La poverina quindi non ha avuto nemmeno il tempo di respirare. La prima conseguenza negativa si è riflessa sulla composizione della Giunta regionale. Gli esclusi pretendevano di essere risarciti con la nomina ad assessore, visto che gli assessori possono essere anche i non consiglieri. Dopo una tiritera di lungo corso finalmente il primo parto. I primi ad essere sacrificati i peones delle province, i burini, quelli che le hanno fatto vincere le elezioni. E' appena il caso di ricordare che a Roma ha vinto Emma Bonino e che sono stati i voti delle quattro province del Lazio a regalarle l'elezione.
Si era salvato il reatino Cicchetti perché personaggio di caratura della destra regionale al quale non si poteva dir di no. Ma la cosa è durata poco. Cicchetti è stato l'assessore regionale di “maggio”, la stessa sorte che toccò ad Umberto II di Savoia, che è passato alla storia come il re di maggio perché fu re d'Italia per il solo mese di maggio del 1945. Ma casa Savoia meritava lo sgarbo dopo la disastrosa guerra avallata da Vittorio Emanuele III, a Cicchetti invece i suoi “compagni” non possono addossargli colpe.
Pur tuttavia Renata Polverini durante la luna di miele, dopo aver promesso solennemente al cinema Moderno durante la campagna elettorale che avrebbe nominato un assessore reatino, e dopo averlo nominato con tanto di megafono lo ha revocato. un incredibile voltafaccia che non ha precedenti nella storia politica italiana, almeno a mia memoria. Ma non basta, durante la campagna elettorale aveva fatto alcune promesse irrinunciabili: meno tasse e niente tagli di posti letto nella sanità regionale. Invece durante la luna di miele con gli elettori sono aumentate le tasse regionali e sono stati effettuati tagli per 2.400 posti letto negli ospedali pubblici a tutto favore delle strutture sanitarie private.
Una vera sfida. Così la stessa in una intervista rilasciata in occasione dei cento giorni ha risposto che sono stati giorni duri e straordinari! Altro che luna di miele. Ma non basta. Durante questo periodo il consiglio regionale, a causa di tutti questi casini, si è riunito solo due volte. Mentre i consiglieri regionali hanno percepito lo stipendio, che è come quello dei deputati, regolarmente per tutti i tre mesi, a carico dei cittadini di tutta la regione. Nel comizio di Rieti la Polverini aveva solennemente dichiarato che la Regione Lazio avrebbe sotto la sua gestione coinvolto tutti alla gestione del potere! Se la stessa invece nella realtà dei fatti tiene in nessuna considerazione il consiglio regionale, figuratevi in quale considerazione tiene noi cittadini.
È anche accaduto che i consiglieri regionali radicali Giuseppe Rossodivita e Rocco Berardo si sono autoconvocati per protesta davanti al consiglio per vari giorni illustrando alcune proposte per la soluzione di problemi urgenti. Che dire di una tale realtà dei fatti? La prima definizione che mi viene in mente e che Renata Polverini è campionessa regionale di bugie politiche, sulla scia del grande bugiardo suo sponsor nazionale che governa l'Italia da ormai parecchi anni a base di promesse non mantenute.
Ogni paese ha i governanti che si merita. Quindi non c'è da rammaricarsi più di tanto come invece sembrano fare i dirigenti dei partiti della destra reatina che hanno manifestato in piazza a favore di “Cicchetti assessore”. Ho ascoltato con attenzione gli interventi di quella manifestazione. Non c'è stato un lamento che riguardasse ad esempio l'aumento delle tasse ed il taglio dei posti letto negli ospedali. Solo una rivendicazione a livello personale per l'amico Cicchetti e per l'ospedale di Amatrice di cui è sindaco il noto esponente del centro destra Pirozzi.
Non una critica di carattere politico alla gestione generale dei cento giorni. Insomma ho avuto l'impressione che la protesta non fosse per una politica a favore del territorio, ma solo a favore delle persone. Mi ha colpito anche la violenza verbale e demagogica di tutti coloro che hanno parlato contro la stessa persona che loro stessi hanno elevato alla carica di governatore, parlavano come se la colpa di una tale “vergognosa”, è stata usata questa parola, elezione fosse dei partiti del centro sinistra. Una situazione veramente imbarazzante. Ho provato quasi rossore per una tale sfacciataggine!
Un'altra questione che mi ha colpito è l'atteggiamento dei partiti del centro sinistra, i cui maggiorenti, specie quelli del PD, anziché criticare la carenza politica dei cento giorni nel suo complesso si sono limitati a difendere la persona di Cicchetti come fosse uno di loro! E questo forse lo capisco perché tra Cicchetti, Melilli, Ferroni ecc.. l'inciucio dura da anni, e la sua mancata elezione ad assessore diminuisce la loro capacità di intrapresa. Ormai non ci sono più limiti all'indecenza. E pensare che tutti si riempiono la bocca parlando di rinnovo della vita politica! Mah…