A Sabina Radicale il listino che affiancherà Emma Bonino appare di alta qualità, come affermato anche da Giovanni Hermanin della direzione del PD laziale: "dietro ognuna delle persone indicate dalla Bonino si possono leggere chiaramente delle idee, una storia e una competenza professionale; questo listino e' un impulso molto chiaro verso quel rinnovamento della politica di cui, in mezzo agli scandali di questi giorni, tutti parlano ma rispetto a cui pochi fanno qualcosa di concreto".
A Sabina Radicale il listino che affiancherà Emma Bonino appare di alta qualità, come affermato anche da Giovanni Hermanin della direzione del PD laziale: "dietro ognuna delle persone indicate dalla Bonino si possono leggere chiaramente delle idee, una storia e una competenza professionale; questo listino e' un impulso molto chiaro verso quel rinnovamento della politica di cui, in mezzo agli scandali di questi giorni, tutti parlano ma rispetto a cui pochi fanno qualcosa di concreto".
In particolare, la scelta, come personalità della nostra provincia, di Laura Ciacci, cattolica ed ambientalista, responsabile della cooperazione internazionale WWF Italia e Portavoce della Coalizione Italiana contro la Povertà, oltre ad essere una delle risposte pratiche ai tendenziosi mal di pancia dei "sedicenti" cattolici, ben si sposa con le crescenti preoccupazioni ambientali sul nostro territorio e con la sua vocazione naturalistica che appena una settimana fa è stata presentata ad Emma Bonino a nome della intera coalizione.
Che poi Laura Ciacci sia "attribuita in quota" alla Federazione dei Verdi, che pure in provincia ha attualmente delle difficoltà, è il segno di una scelta non partitocratica, che non vuole premiare e punire nessuno. Del resto il listino, pur non potendo prescindere dalle aree di una coalizione, non può essere la pura imposizione di politici "nominati": per i partiti, esistono le lista provinciali. Non è certo questa la visione del PdL, che ha infarcito il listino della Polverini di mogli, portaborse e costruttori, con qualche politico (come la Nobili) già su ogni scena, e che quindi certo non prefigura il necessario cambio di passo.
Detto questo, comprendiamo l'amarezza del PD delle province verso il PD laziale. Non comprendiamo però le affermazioni di Melilli, che parla di "incomprensibile ristrettezza di spazi messi a disposizione da Emma Bonino", o di Martellucci che richiama Emma Bonino alla "responsabilità nei confronti dei democratici reatini, che ancora una volta non vedono rappresentate le proprie aspettative". Non comprendiamo Melilli, perché 5 personalità di area PD su 14 posti in una coalizione di 7 partiti non sono pochi. Non comprendiamo Martellucci per ché non ci dice a quali deluse aspettative in precedenza pensi; non può infatti ignorare come al PD reatino riferissero 2 consiglieri su 2 della maggioranza, grazie all'ingresso nelle file del PD di Anna Maria Massimi, pur nominata in consiglio "in rappresentanza della società civile".
Marco Giordani
Sabina Radicale
lista Bonino-Pannella