Sulla mediazione per la Messa di Leonessa – 10 dicembre 2009

Leggiamo dalla stampa locale che è stato trovato un compromesso per la celebrazione della Messa di Natale a Leonessa: effettuarla in Chiesa nell’orario di normale svolgimento delle lezioni e "terminato il rito religioso, i ragazzi potranno poi entrare liberamente nelle aule dove nessuno, dalla preside agli insegnanti tutti, farà osservazione sul ritardato ingresso. Chi non vorrà partecipare alla messa, chiaramente, entrerà nelle classi all’orario consueto."

Leggiamo dalla stampa locale che è stato trovato un compromesso per la celebrazione della Messa di Natale a Leonessa: effettuarla in Chiesa nell’orario di normale svolgimento delle lezioni e "terminato il rito religioso, i ragazzi potranno poi entrare liberamente nelle aule dove nessuno, dalla preside agli insegnanti tutti, farà osservazione sul ritardato ingresso. Chi non vorrà partecipare alla messa, chiaramente, entrerà nelle classi all’orario consueto."

Su questa mediazione, abbiamo considerazioni di merito e di metodo

Quella di merito è che questa è una strana mediazione, perché più costrittiva di quella proposta dalla Curia, che il 4 dicembre suggeriva che la celebrazione era "opportunamente da prevedere verso la fine della mattinata", "lasciando la libertà di partecipare alla celebrazione".
Così come congegnata, se la lezione durante la celebrazione non è un parcheggio, allora perché privarne chi va alla Messa?

La considerazione di metodo è rivolta a Prefetto e Sindaco, che sono riportati essere gli artefici della "mediazione".

Essi non ignorano che se la Curia aveva raccomandato la celebrazione della Messa in quanto attività integrativa extra curricolare ai sensi del DPR 567/1996, lo stesso DPR dispone che queste iniziative "si svolgono in orari non coincidenti con quelli delle lezioni e, ove possibile, nei giorni festivi" e sono "opportunità per un proficuo utilizzo del tempo libero"; e non c’è dubbio di cosa il Ministero voglia intendere: oltre a parlare di "tempo libero" si parla di non coincidenza di orari, non di lezioni; dunque la sospensione ad hoc della normale attività scolastica per quel giorno non crea spazio per la l’attività integrativa. Mentre qui c’è addirittura coincidenza tra Messa e lezioni!

Se risultasse vero quanto riportato dalla stampa (che "ieri sembra sia arrivata la mediazione decisiva del prefetto di Rieti") non ci resterebbere che denunciare come il disprezzo delle regole sia ormai diffuso a tutti i livelli amministrativi; non solo in quelli politici come il Sindaco, ma anche in un organo come la Prefettura, che dovrebbe essere di "vigilanza sulle Autorità amministrative operanti nella provincia".

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